Termini di pagamento, Confesercenti: "Bene chiarimento, ora serve interpretazione ufficiale"

Per imprese rischio aggravi burocratici per 1 miliardo di euro

Confesercenti accoglie con soddisfazione il chiarimento ministeriale sulle modalità applicative dell'Articolo 62 del DL 1/2012 sui termini di pagamento, che stabilisce che l'ambito di applicazione debba essere circoscritto a "relazioni economiche tra gli operatori della filiera connotate da un significativo squilibro nelle rispettive posizioni di forza commerciale".
Ne conseguirebbe, infatti, che nei rapporti e nelle relazioni non riconducibili alle fattispecie sopra elencate, non vi sarebbe obbligo di applicazione dell'Art. 62. Bene: così il provvedimento torna al suo obiettivo originario, ovvero la tutela dei piccoli fornitori dai ritardi della grande distribuzione. Adesso, però, serve modificare la norma per rendere ufficiale l'interpretazione del provvedimento, per confermarla dal punto di vista giuridico.
Se così non fosse, il provvedimento si tradurrebbe in un aggravio per le imprese di circa 1 miliardo di euro. Gli imprenditori della filiera agricola, i produttori artigianali e i più di 540mila piccoli e medi imprenditori del turismo, della ristorazione, dell'alimentare e persino i fioristi si troverebbero infatti a sostenere le spese ingenti della rimodulazione di migliaia di contratti di fornitura, per la quale saranno necessari mesi di tempo.
Verrà inoltre meno l'autonomia negoziale: un importante strumento che ha permesso ai piccoli di arrivare ad accordi con i fornitori vantaggiosi per entrambi, garantendo la necessaria flessibilità per superare una fase economica difficile come questa.

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