Terremoto in Emilia, ancora scosse nella notte

Sette le vittime accertate. Emergenza sfollati: sono più di tremila

Ancora scosse di assestamento nella notte in Emilia Romagna, dopo il sisma di magnitudo 5.9, con epicentro nel modenese, che ha colpito la Regione domenica mattina.
Sette le vittime accertate: cinque persone sono morte sotto le macerie e due in seguito a malori, mentre il conteggio dei feriti è per ora intorno ai cinquanta. Secondo le prime stime della Protezione Civile, le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa, secondo le prime stime, sono circa tremila. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 400 in provincia di Ferrara e un centinaio a Bologna. Già stati allestiti centri di prima accoglienza: pronti quelli di Camposanto e Medolla, entro sera saranno operativi centri anche a Finale Emilia, San Felice e Mirandola. Evacuati anche 500 detenuti del carcere di Ferrara, tra cui alcuni collaboratori di giustizia.
In totale, le scosse del sisma sono state più di cento. Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, chiederà l'emergenza nazionale, che dovrebbe essere formalizzata nella riunione di martedì del Consiglio dei Ministri: "ora è il momento di concentrare ogni sforzo sull'assistenza". Fa eco il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli: "priorità assistenza agli sfollati". Rientro anticipato per il premier Mario Monti, a Chicago per il vertice Nato. Incalcolabili i danni alle case, alle aziende e al patrimonio artistico. Nel comune di Finale Emilia, tra i più colpiti, è crollata la storica "Torre dei Modenesi".
"Ora e' il momento di concentrare ogni sforzo sull'assistenza. Poi verra' la fase della ricostruzione. Ed e' evidente che questo problema non riguarda solo i cittadini, i Comuni, le Province, la Regione colpiti. Ma tutto il Paese". Lo dice, in una intervista a L'Unita', il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. Ma occorre pensare anche alle imprese: "noi censiremo le realtà' produttive per individuare quelle che non sono nelle condizioni di ripartire immediatamente. Il Decreto del Governo prevede per loro la sospensione del pagamento dei tributi e degli oneri previdenziali. Quanto alla Regione, attivera' gli ammortizzatori in deroga e la cassa integrazione straordinaria, cosi' da non creare per i lavoratori colpiti un'emergenza nell'emergenza. Solo dopo, in una seconda fase, si potra' affrontare il tema della ricostruzione".

 


 

Manzoni: “Momenti drammatici per la nostra Regione. Mettere in campo capacità di reazione e tenace voglia di ripartire”

“Sono momenti drammatici per la nostra regione - ha affermato il Presidente di Confesercenti Emilia-Romagna Roberto Manzoni -. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a famiglie ed imprese che si trovano a vivere questa tragedia. Sto contattando le nostre strutture per avere un quadro più preciso della situazione e dell’entità dei danni per le imprese della zona. Spero che la nostra Regione metta in campo, ancora una volta, quella capacità di reazione che è parte della sua storia e che ci ha permesso di uscire da eventi tremendi con tenacia e voglia di ripartire”.

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