Meeting Confesercenti: "Sempre più protagonisti nel Paese"

Sono terminati i lavori della Convention di Confesercenti, l'appuntamento tradizionale per riflettere sulle sfide di oggi e sui temi generali del Paese. Al centro dell'attenzione, ovviamente, anche la manovra, la cui discussione è approdata alla Camera. Ma si è parlato anche di rappresentanza e futuro e delle pratiche da mettere in campo per rendere sempre più forte la presenza di Confesercenti nella politica, società ed economia nazionale.
Dopo la relazione del direttore generale di Confesercenti, Giuseppe Capanna e le comunicazioni di tutti i gruppi di lavoro Confesercenti, oggi il discorso del vice-direttore generale Mauro Bussoni. La giornata è terminata con l'intervento di Marco Venturi, presidente di Confesercenti.
"L'incontro è stato importante - ha dichiarato il presidente di Confesercenti Marco Venturi a chiusura dei lavori - per mostrare la nostra capacità di progettare e guardare al futuro. Sarebbe infatti riduttivo che la Confesercenti rimanesse in una posizione di difesa, senza guardare al futuro. Dobbiamo avere la capacità di interpretare le sfide poste dalle nuove domande, dalle nuove imprese e dai nuovi settori. La nostra associazione deve essere in grado di leggere il presente e saperne cogliere le evoluzioni: un obiettivo che si raggiunge solo se si è in grado di fare sistema. Dobbiamo adeguarci al cambiamento ed imparare a navigare in un difficile quadro politico ed economico.
Le difficoltà vanno affrontate per quello che sono, esaminando i problemi di fondo del paese. Avere una spesa pubblica come quella del nostro paese non è cosa da poco: per sostenerla siamo costretti al debito che pagheranno, poi, imprese e cittadini.
Le cose sono precipitate negli ultimi mesi: il governo Berlusconi si è dimesso per incapacità di agire. E' arrivato un nuovo governo, scelto al di fuori della politica, ma la preoccupazione degli italiani continua. Secondo il nostro ultimo sondaggio, infatti, l'81% degli intervistati è preoccupato anche per il destino delle pmi. Sono preoccupati perchè le pmi sono quelle che garantiscono sviluppo e lavoro. Dobbiamo, perciò, usare il nostro rapporto privilegiato con le imprese per aiutarle a crescere. E dobbiamo continuare nel processo di allargamento a tutte le forme di piccole e medie imprese, seguendo la tendenza alla generalizzazione della rappresentanza. Una capacità trasversale di rappresentanza che dovrebbe essere interpretata da Rete Imprese Italia, esperienza che dobbiamo sostenere: un punto di raccordo tra le associazioni per avere più forza nei rapporti istituzionali".

 

 Capanna: "Da confronto e lavoro comune la forza per vincere le sfide del futuro"

Nella sua relazione introduttiva il direttore generale di Confesercenti, Giuseppe Capanna, ha ribadito "il complesso momento nel quale si svolge questa nuova edizione della Convention che è ormai diventata il nostro momento di riflessione comune, l'appuntamento annuale per fare il punto della situazione. La Convention si tiene in un momento così difficile per il nostro Paese e per Europa, per non dire del mondo intero. La difficilissima congiuntura economica internazionale, insieme alle difficoltà politiche interne, hanno messo in ginocchio le imprese e le famiglie, rallentato il livello di produttività e frenato drammaticamente i consumi. Siamo indietro rispetto al resto d'Europa, che pure vive la stessa crisi. Il nuovo esecutivo che da poco e' entrato in carica ha l'arduo compito di risollevare l'Italia dalle sabbie mobili nelle quali si muove, di restituire forza e capacita' competitiva alle imprese, di ridare fiducia alle famiglie, ma soprattutto di restituire al nostro Paese la credibilita' e l'autorevolezza da tempo appannati.
"Ci troviamo a festeggiare il 40esimo della Confesercenti in questo momento di grande incertezza. Nel corso del 2011 la ripresa e' ulteriormente rallentata a causa della crisi del debito sovrano di alcuni Paesi dell'Eurozona. I principali istituti di previsione nazionali ed internazionali stimano che quest'anno il Pil italiano dovrebbe far registrare un incremento dello 0,6%, inferiore quindi ai valori previsti di recente dal Fondo Monetario per gli altri Paesi europei, con la prospettiva, il prossimo anno, di una ulteriore flessione a meno 0,5%: stiamo parlando di recessione".
Di fronte a questo scenario, tutti sono chiamati a fare la loro parte per affiancare il nuovo Governo in questo difficilissimo impegno. Le parti sociali e le organizzazioni di categoria, in particolare, rappresentano una cerniera fondamentale tra la politica ed il mondo dell'impresa. Sono e devono essere sempre di più gli interlocutori del nuovo esecutivo per affrontare le problematiche e le esigenze delle aziende italiane".
Capanna ha, poi, affrontato la questione legata allo sviluppo ed al rafforzamento di Confesercenti: "La nostra organizzazione ha avviato da tempo un processo di trasformazione al suo interno, proprio per essere sempre più al passo con i mutamenti sociali, politici, economici.
Le Convention degli scorsi anni ne sono state la testimonianza, sono stati lo strumento attraverso il quale insieme abbiamo corretto il nostro assetto e la nostra rotta, per migliorarli, per ottimizzarli. Ora, siamo di fronte, ancora una volta e forse ancora di più, alla necessità di trasformarci, di riorganizzarci per essere più agili, più efficaci.
Il direttore generale ha, inoltre, colto anche il riferimento al tema della formazione e dell'aggiornamento dei dirigenti dell'organizzazione: "E' questa sicuramente una delle nuove sfide che ci troviamo a dover affrontare, come organizzazione, per rispondere adeguatamente ai contenuti di valore che ci vengono richiesti dal mercato. Ma è anche un'occasione per interrogarci e fare sintesi su una piattaforma comune minima sul posizionamento futuro della nostra associazione e sui suoi obiettivi.
Come sarà la Confesercenti di domani, come agirà e attraverso quali strumenti realizzerà il suo posizionamento nel panorama associativo nazionale? Affrontare seriamente il tema della formazione delle nuove classi dirigenti significa anche porsi apertamente questi interrogativi e cercare delle risposte condivise al nostro interno.
"Sono convinto - ha concluso Capanna - che dal confronto, dal lavoro comune, dalla partecipazione usciranno le idee giuste, le scelte necessarie a riprendere il cammino con più forza". 

 

Bussoni: "Impegno forte per stare al passo con i cambiamenti"

"L'anno scorso ci eravamo lasciati con l'impegno di costruire una nuova rete e di organizzarci per avere una strategia comune e agire per conquistare le nuove imprese, lavorando sugli assi del lavoro, della bilateralità, del credito, della formazione, delle convenzioni e dei nuovi servizi.
Una premessa importante - ha affermato il vice direttore generale di Confesercenti, Mauro Bussoni durante il suo discorso - perché ci permetterà poi di comprendere con quanta coerenza abbiamo proceduto e se i risultati raggiunti sono da considerarsi positivi o insoddisfacenti. Guardando il panorama imprenditoriale italiano, notiamo che aumentano le imprese, ma diminuiscono nei nostri tradizionali settori di riferimento. Continua, inoltre, ad aumentare l'occupazione dipendente mentre cresce l'imprenditoria femminile e sono triplicati gli imprenditori di nazionalità straniera.
Proprio per questo è importante, allora, concentrarci su alcuni capitoli di lavoro come le imprese giovanili, femminili e multietniche. Inoltre, un settore dove possiamo svolgere un ruolo fondamentale e primeggiare è invece quello del franchising, anche perché quando aggreghiamo un franchisor automaticamente abbiamo un coefficiente di moltiplicazione di oltre 6-7 imprese da associare".
"Nel 2011 - ha proseguito Bussoni - abbiamo dedicato gran parte dei nostri sforzi per sviluppare, incentivare, rafforzare i servizi da noi definiti portanti. Abbiamo avuto un buon risultato di aumento percentuale, ma se guardiamo ai dati di mercato potenziale, dobbiamo fare passi avanti". Si mostra un forte gradimento medio per la qualità dei servizi erogati (8,3 è la valutazione media che risulta dalle nostre rilevazioni) ma anche una forte polarizzazione verso alcune tipologie di servizi rispetto ad altre".
Parlando di servizi e federazioni di categoria Bussoni ha messo in evidenza "un dualismo che non esiste e che non dovrebbe esistere. Le associazioni territoriali e le federazioni di categoria rappresentano lo scheletro e l'ossatura della nostra Confederazione - ha affermato -l'architrave che sorregge la nostra casa. Il ruolo istituzionale non può che essere preminente. Perché 40 anni fa FIARC - FAIB - ANVA-UNIC - avrebbero dovuto costituire Confesercenti? Per tutelare e valorizzare le imprese E risolvere i problemi comuni".
Bussoni ha poi osservato che "per l'attività sindacale dobbiamo cercare di ottimizzare al massimo le nostre forze e le nostre energie. Le Federazioni di categoria non debbono essere depotenziate. La specializzazione è vincente, così come lo sono il sapere e la conoscenza. E' ovvio che i sindacati non possono più essere organizzati con la vecchia formula".
Infine, il vice direttore generale di Confesercenti ha rilevato l'importanza di un valido strumento come quello delle convenzioni: "le convenzioni possono diventare un reale ed importante valore aggiunto per l'attività della Associazione a condizione che il sistema confederale si strutturi come una vera e propria rete e che gli accordi con le aziende convenzionate rappresentino delle effettive opportunità esclusive per i nostri soci".
Bussoni ha concluso sottolineando che occorre "un occhio attento per dare opportunità di crescita e di risparmio ai soci ed un occhio attento per modernizzare il nostro lavoro e patrimonializzare l'associazione".

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