Il 2009 un anno di sfide e di impegno straordinario

Il 2009 un anno di sfide e di impegno straordinario

di Mario Selicato

  Stiamo attraversando un momento storico e politico che certamente, pur nella diversità con altri periodi , è certamente uno tra i più critici dal secondo dopoguerra.

La Floricoltura italiana risente della crisi economica mondiale (aggravata dagli ostacoli strutturali del settore, determinati da una parte da una inadeguata organizzazione comune di mercato, dall'altra dalla globalizzazione), ma ha tutte le risorse e le potenzialità necessarie per superare il difficile momento.

Quello che certamente colpisce non è solo la crisi in atto, che necessita di strumenti nuovi ed efficaci per essere risolta, ma l'aspetto più preoccupante che si avverte nella gente è la mancanza di fiducia nel futuro e l'assenza di progettualità.

Questo atteggiamento negativo  si estende più in generale sulla vita quotidiana,  portando ad un atteggiamento di chiusura  che si riflette poi secondariamente sui consumi che sono l'aspetto esterno di tale atteggiamento sociale e culturale.

Parlando del nostro settore, del prodotto che noi vendiamo, ma che sarebbe più giusto definire creiamo, dal momento che la materia prima subisce nelle nostre imprese un'elaborazione, pur essendo considerato un  prodotto voluttuario, non rappresenta un segmento parziale della nostra economia, ma è  in termini di occupazione e di volumi d'affari degno di considerazione.

 

Per dare qualche dato significativo, le aziende del commercio al dettaglio (risultanti dagli studi di settore), sono circa 15 mila, per il 16% organizzate in forma societaria, con un impiego di circa 34 mila addetti.

Dai dati della contabilità nazionale ISTAT, risulta che nel 2007 la spesa totale per acquisti di piante e fiori è stata di circa 6,5 milardi di euro, pari allo 0,7% del totale della spesa per beni e servizi in Italia.

Se invece del totale dei consumi si considerano i soli beni commercializzati, ovvero quelli che passano per i negozi, l'incidenza della spesa in fiori e piante sale al 4% circa.

Le aziende dell'ingrosso sono secondo i dati dell'Osservatorio del Commercio del Ministero Sviluppo Economico 2.874 (pari all'1,2% del totale delle imprese all'ingrosso italiane), con circa 8 mila addetti.

 

Se analizziamo l'andamento di quasi tutto il 2008, rileviamo che tutto sommato quest'anno il settore, pur in presenza di un considerevole calo dei consumi ha tenuto, anzi gli incrementi dei mesi estivi sono stati costanti ed interessanti considerando comunque che avvengono su fatturati inferiori a quelli dei mesi primaverili), e portano ad un andamento positivo.

I mesi estivi hanno fatto registrare una crescita del 6,9% circa, contribuendo a sostenere l'andamento dall'inizio dell'anno non proprio soddisfacente.

Dall'analisi di questi dati si evince l'importanza che le nostre imprese giocano sul piano economico e sociale e sulla maggiore considerazione che dovranno avere sul piano politico ed economico.

Il nostro Sindacato ha di fronte a sé  varie sfide importanti per i prossimi

mesi che si dovranno tramutare in fatti operativi.

E' fondamentale innanzitutto attivare le sedi delle  Confesercenti regionale e provinciali per organizzare operativamente il nostro settore, nominando almeno un coordinatore che a livello locale segua le problematiche della categorie ( aspetti formativi, creditizi, fiscali).

Convocare entro il 2009 una Assemblea Nazionale  Assofioristi,per rilanciare il nostro Sindacato, conferendo un aspetto organizzativo compiuto sia nazionale che locale, nominando alla pari di tutte le altre categorie una Giunta ed una Presidenza nazionale.

Numerose rimangono le problematiche del settore: l'eccessiva pressione fiscale che mortifica un settore che considerandone la peculiarità sopporta già a monte costi che non sono riconosciuti sia in termini economici che fiscali.

L'accesso al credito, il rinnovamento delle strutture, la dimensione aziendale, la diversificazione dell'offerta sono le leve sulle quali il nostro sindacato dovrà misurarsi nei prossimi anni per dare risposte concrete agli addetti e per rinnovare un settore che deve mettersi al passo con il resto dell'Europa.

E' necessario inoltre intavolare maggiori rapporti con le istituzioni locali ed in " primis" con il Ministero dello Sviluppo Economico, determinando con essi soluzioni radicali contro l'abusivismo commerciale che è certamente la "piaga" del nostro settore. L'abusivismo ancora oggi dopo anni di "battaglie" rimane impunito, per cui chiediamo da subito regole serie e giuste nell'interesse dei nostri operatori.

Insomma ci attende un anno duro ma che affronteremo, ne sono certo con la dovuta grinta e determinazione.

Il fiore è per tutti noi un bene antichissimo e prezioso che accompagna la vita dell'uomo in tutti i momenti della sua esistenza, ecco perché ha davanti a sé, memore della sua storia, un futuro che la categoria deve fin da ora saper programmare e guidare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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